Forse stamattina ho sbagliato. Non ho fatto sciopero. Sono andata a lavorare, ho raccolto nelle mie classi in orario decine di alunni vaganti nei corridoi con le sedie in testa perché qualche collega invece lo sciopero l’ha fatto. Nessun iscritto alla CGIL, mi va di dirlo. Quasi tutti colleghi col sabato libero. Mi va di dirlo.
I genitori lo sanno, che i loro figli vengono distribuiti a caso con le sedie in mano in altre classi? Mi va di dirglielo. Forse i genitori penseranno che se dall’anno prossimo i professori avranno un orario in classe aumentato da 18 a 24 questa cosa non accadrà più. Forse pensano soltanto che, dato che poco facciamo noi professori, fanno bene a farci lavorare di più con lo stesso stipendio. Ben ci sta. Mi va di dirlo.
Forse stamattina ho sbagliato. Mi sono detta come posso creare disagio senza scioperare? E allora in terza ho scoperto che qualcuno tra loro ritiene che manifestare sia solo da facinorosi; poi ho capito che nessuno e dico nessuno sapeva, per esempio, di genova, del G8, del 2001, nessuno di loro sapeva cosa fosse la Diaz (e cosa sia successo).
Ma come è possibile, ragazzi? Beh, prof, avevamo 5 anni.
E l’11 settembre a NY, lo conoscete? Beh, certo, prof, è stato anche lutto nazionale. (????nazionale di quale nazione, ragazzi? mi va di dirlo)
Non è colpa nostra, prof. La televisione non ci ha detto nulla di Genova.
E a casa, di cosa diamine vi parlano i genitori a casa? Mi andava di dirlo. (forse ho sbagliato)
Mi sono messa lì e glielo ho detto io cosa è stata Genova, ho detto loro correttamente che però io non ero là. Ho raccontato loro del film, raccomandando di non vederlo, è presto, è troppo forte, che non ho retto io, vedendolo. Qualcuno ha detto “ma così mi incuriosisce, oggi lo cerco”. Mi va di dirlo. (forse ho sbagliato)
E poi gli ho detto che a giorni sarà pronto il PDF con il percorso di narrativa contemporanea fatto tutto per loro, apposta per loro. Mi va di dirlo.
A casa, una casa ad alta densità di CGIL, non ho sentito la parola crumira, che è rimasta anche lì solo il nome di un biscotto friabile. Perché io l’ho fatto uno sciopero, stamattina. Ho manifestato, eccome se mi sono manifestata. Forse ho sbagliato. Mi va di dirlo.
E sono uscita mentre qualcuno dei terzini canticchiava una stupida canzone dei Lunapop. Una canzone del 2000. Di quando avevano 4 anni.
Mi va di dirlo.
Hai fatto bene. Va di dirlo anche a me.
bello e lo condivido. mi va di dirtelo.
Anch’io non ho fatto sciopero e so di aver sbagliato. Ma le 80 euro di trattenuta allo Stato (evito qualsiasi appellativo per rispetto nei confronti del tuo blog) non mi va di darle. Però io, al contrario di te, ho fatto lezione regolare nelle mie classi, non ho parlato dei fatti che hai citato e so di aver sbagliato, perché è giunto il momento dell’esasperazione, è giunto il momento in cui tacere è impossibile. Devono saperlo i nostri ragazzi che manifestare un dissenso è legittimo e subire un disagio, sempre più e sempre più, è illegittimo. Devono sapere che vogliono distruggerci e assieme a noi la cultura. La scuola avrà insegnanti superstressati che si diranno “ma chi me la fa fare”. La passione non ci dà da vivere purtroppo e lo sfruttamento rischia di cancellarla del tutto in quei pochi che ancora ce l’hanno.
4, 5 o 50 anni non conta… è che sono ignoranti i ragazzi, i loro genitori, l’italiano medio e anche molti laureati, insegnanti compresi. Mi andava di dirlo.
(concordo su tutto quello che hai scritto).
Io ci ho pensato tutta la notte: ho pensato che avrei scioperato. Convinta che avrei scioperato. Poi mi sono svegliata stamani (non dormivo né a casa mia, né nella mia città), ho preso il treno e sono andata a scuola. E sul treno ho trovato colleghi che stimo moltissimo, che mi hanno detto che non hanno scioperato neppure loro pur riflettendo che ci sono cose che non vanno. Non ho scioperato perché credo nel merito fino in fondo, e quello di oggi non era lo sciopero di chi credeva nel merito fino in fondo. Era lo sciopero di chi non ha il coraggio di dire che metà di chi ha scioperato oggi aveva il sabato libero domani, era lo sciopero di chi nega che abbiamo un sacco di vacanze, lo sciopero di chi nega che di pessimi insegnanti, da licenziare, sono piene le scuole.
Però ho fatto altre cose: ho scritto al Ministro, per esempio, con posta elettronica certificata. E ai giornali. E vediamo che succede.
Nella nostra scuola il sabato si fa lezione. Ergo, nessuno sciopera di venerdì. Credo. Perché io ero comunque a casa. Anche se ero a casa a laurà.
E, ahimè, ‘povna, io sono una di quelle che non riesce proprio a dire che abbiamo un sacco di vacanze (soprattutto se dopo cinque ore a scuola ne rifaccio altre cinque o sei al computer per tenermi a pari e lavorare bene; forse sto invecchiando. A me i due mesi di luglio e agosto, per esempio, costellati di preparazione materiali per l’anno dopo, servono appena appena a rimettere in sesto il fisico, la psiche e la casa, che durante i mesi di scuola è trascuratissima).
“A me i due mesi di luglio e agosto, per esempio, costellati di preparazione materiali per l’anno dopo, servono appena appena a rimettere in sesto il fisico, la psiche e la casa, che durante i mesi di scuola è trascuratissima”: resta il fatto che sono di vacanza, che a quello appunto serve, a recuperare. Io non ho detto che non siano necessari, ho detto che esistono. Che è altra cosa!
peraltro mi pare da quanto ho letto oggi che il ministro ci condisce le 6 ore in più (e io non ho nulla contro le 6 ore in più per il fatto di lavorare in sé, le mie perplessità sono sulle motivazioni) con 15 giorni in più di vacanza. Il bastone e la carota, giusto? Ma i 45 giorni di vacanza di cui parla il ministro, cosa sono? Dove li prendiamo? Ci prendiamo la briga di non presenziare agli esami di stato o non presentarci ai corsi di recupero o alle prove del debito mettendo giù le ferie? ma mi facciano il piacere di non prendermi per il deretano. Luogo dove bastone e carota ecco, dove.
Come ho scritto in altro luogo parlando con Noise, spiace, ma questa mossa delle ferie è a suo modo, comunicativamente, geniale (attenzione: non ho detto giusta, ho detto geniale). GG, contami nell’estate, ivi inclusa la maturità (che peraltro è pagata extra, per quanto poco), i giorni di vacanza che NON hai come ferie. Ecco, dove li prendi, i 15. Con ciò costringendo gli insegnanti che sostengono di non averli, quei due mesi, delle due l’una: o a riconoscere che 15 gg rispetto al resto della pubblica amministrazione sono una enormità; o ad ammettere, e finalmente, che quei 15 gg, de facto, anche se di “vacanza” e non di ferie li hai già…
ho parlato oggi in sala docenti negli stessi termini a chi chiamava incompetenti e “questi sarebbero i tecnici” di ministro, minestrine e minestroni. Ho detto proprio “geniale”. E hai spiegato molto bene il perché.
Credo che il mio astio verso le istituzioni non dipenda tanto dal fatto che mi/ci vogliano togliere (o aggiungere, adesso non si capisce più niente) giorni di ferie che io considero necessari, quanto che giustifichino ogni cosa con il ritornello: “gli insegnanti lavorano poco” (mettendo nel calderone tutti). Tu hai parlato da qualche parte della funzione docente, ma quanti sanno che esiste? Quanti sanno che cosa comporta? Quanti la danno per scontata, o per inutile, o per ‘leggera e vagante’? Quanti non conoscono come funziona la scuola oggi?
Quando un genitore non ha voglia di venire alle udienze, o a prendere un figlio delinquente, o a ritirare documenti importanti, risponde: eh, ma io lavoro.
Quando vuole venire a parlare con te perché la bambina non si trova bene in banco con la sua compagna, capita che voglia venire a parlare con te nel giorno che fa comodo a lui, nell’ora che fa comodo a lui. E cade dalle nuvole se tu rispondi: eh, ma io in quel giorno lavoro.
Sì, c’ho il dente avvelenato anche con i genitori.
Ho sentito il filmatino che il nostro ministro ha inserito nel sito (tumbrl) dove comincia dicendo: “Quando studiavo io c’erano i libri di carta, le lavagne con il gesso… Oggi c’è Internet, le lavagne elettroniche, i libri digitali…”. Cioè, questa è la gente che deve ‘aggiustare’ la nostra scuola giocando sulle ore straordinarie e sulle ferie?
Amen.
quell’amen mi suona familiare però suona in altro modo, ci scommetto. il dente avvelenato coi genitori non posso averlo (alcuni casi, ma pochi, a parte) ma so che dipende dal ciclo di istruzione (o dal ciclo della genitore, anzi genitrice, delle volte). Se è scuola dell’obbligo glielo devi, no? Amen.
@Prof: capisco quel che dici. Ma c’è un diavoletto nella testa che mi dice quello che già ti diceva GG da un lato, ma, dall’altro, anche e soprattutto, mi ripete che delle due l’una: o presumiamo che tutta la società sia fatta solo da gente perfettamente cretina che non capisce a prescindere (e allora però io mi interrogo sulle ragioni che mi avrebbero portate a questo mestiere); oppure pensiamo che – se davvero tutti pensano molto male della scuola e “non capiscono” – forse qualcosa nel cerchio della comunicazione non si è rotta solo da parte del destinatario ma anche da parte dell’emittente.
Insomma, io penso che, se tutti non capiscono una cosa che, dall’interno, a me sembra ovvia, allora ci deve essere qualcosa che ha anche sbagliato, e profondamente, quell’interno a comunicare con l’esterno. O siamo tutti vittime immacolate di un mondo brutto e cattivo che non è in grado di capirci?
Forse sì, lo dico senza malizia. Ma spero di no, perché a me le soluzioni da complotto/vittima/turris eburnea non solo non mi hanno mai convinto, ma non mi sono mai piaciute.
Io sono rimasta a casa, non ho voce e la laringite ha già colpito! Non avrei scioperato comunque. Possibile che non ci sia un altro modo per protestare, fare le nostre proposte, che non sia lo sciopero e il conseguente dissanguamento?
Non sento mai proposte ma solo proteste. E sì che di cose ingiuste e incredibili, che andrebbero corrette subito, ne vediamo tutti i giorni. Perché non ci chiedono mai cosa ne pensiamo e cosa proponiamo per cambiare le cose?
Un caro saluto
E a me andava proprio di ascoltati. Eccome se mi andava. Sono i professori che credono e dicono che fanno la differenza e io ho imparato piú da loro nelle ore di sciopero che nel normale svolginento delle lezioni. E nagari qualche ragazzo stasera andrá in internet a vedere cos’é sta scuola Diaz.
Io non ho scioperato, ho pensato come molti che forse avrei dovuto ma non ho avuto le palle di farlo!!! Qualcuno mi ha detto “Beh non ti conviene con l’orario che hai” e forse tutti i torti non aveva. Ma io non ho scioperato…
Ragazze/i, io all’università non ho scioperato, e temo non sciopererò la prossima volta. Abbiamo forse concluso qualcosa con tutte le altre volte ? (sarà antisindacale, ma mi va di dirlo). A parte regalare un giorno di stipendio (lordo) al Governo.
Devo anche dire di avere la tessera CGIL in tasca da quasi trent’anni. Anche questo mi va di dirlo.
Ma sentirsi dire che gli insegnanti han bisogno di carota e bastone dal Ministro, francamente mi sembra intollerabile: ma che si deve fare, per sbattere fuori un tale :::: (li metto doppi, i puntini, perchè l’espressione è più che forte). L’insulto mi sembra grave. Nessuno ha niente da dire ?
Anonimo SQ
Purtroppo quello che si può fare per sbattere fuori tutta quella parte del corpo docente, e non è per nulla poco, che fuori andrebbe sbattuta. Diciamo anche questo, però…
PS Le paperelle sulla cassetta del WC mi sembrano inquietanti ! Io mi sentirei osservato mentre son seduto…
Anonimo SQ
ma genny, gennarina, sei una grande. chettelodicoaffà?
Non lo so, non conosco a fondo le ragioni.
Tuttavia, in generale, ma forse sbaglio, m’ha sempre un po’ rotto l’idea dello sciopero di venerdì o di lunedì facilmente abbinabile con le vacanze. Credo anche, ma forse sbaglio, che lo sciopero non sia l’unica forma di protesta possibile, e che in alcuni casi sia una pallottola spuntata. Talvolta diffondere la conoscenza delle ragioni di protesta, essere militante per creare una coscienza condivisa, val più di un giorno di sciopero di venerdì a piccola scala (anche se servono talvolta i grandi numeri delle cifre trasmesse ai sindacati e al governo)
Assolutamente d’accordo, cara: anche a me irrita molto lo sciopero del venerdì. Così come la presunzione di chi, una volta presa una decisione (per esempio tra scioperare o meno) si autoconvince subito che fosse la migliore possibile. Io non ho scioperato e, come GG, non so che cosa fosse meglio. Mr.House sì, e oggi ci siamo trovati, a scuola, a discutere di come la vedevamo, consapevoli che nessuno di noi due aveva la verità in tasca. Invece i toni sentenziosi di un sacco di persone sedicenti progressiste li trovo talmente insopportabili da farmi avere una profonda voglia di abbattere la democrazia a colpi di dispotismo illuminato.
io e ‘povna dunque abbiamo la stessa idea di costituzione mista. eh eh.
Soleil: essere militanti. mi resta questo. che mi licenzino per questo e non per aver portato a 24 ore le ore tagliando la mia cattedra. mi darà più soddisfazione
e mi sa che ad averla questa idea siamo in tre forse 🙂
militanti si, sempre!
bella l’immagine di te e Mr. House. Come ben sai mi piacciono le persone che vivono col dubbio esistenziale e non pretendono d’aver la verità in tasca, umili e serene al confronto.
Non credo che ci sia lo sciopero per mostrare i propri dissensi. Probabilmente sui tuoi ragazzi sarà stato più importante capire un evento molto vicino che ci ha coinvolto tutti ed ancora pesa nella nostra storia!
Bene. Un plauso alla prof
anch’io non ho scioperato (non avrei scioperato comunque, perché io, per principio, non faccio più scioperi di venerdì), ma non ho scioperato perché, ti giuro, NON LO SAPEVO, per il semplice motivo che ho passato tutta la settimana alla scrivania a preparare lezioni fino alle 8 di sera, alla faccia delle 18 ore.
IMHO lo sciopero, come l’aborto, è una scelta personale che non va giustificata. Comunque, dall’inizio dell’anno questa è la terza segnalazione di sciopero che vedo e personalmente, da un paio di anni almeno, ho avviato un personale sciopero bianco contro gli scioperi sparpagliati dei 365 sindacati che abbiamo.
@katia: non lo so se ho fatto bene, ormai l’ho fatto.
@stimadidanno: grazie della condivisione, e di dirmelo.
@marisamoles: Devono saperlo i nostri ragazzi che manifestare un dissenso è legittimo e subire un disagio, sempre più e sempre più, è illegittimo. Parole sante, Marisa.
@miki: a volte l’ignoranza non è il peggiore dei mali. A scuola per esempio non è quello. Grazie del sostegno.
@speranza: per ora non ci sono nemmeno grandi alternative. Non abbiamo un grande spirito di categoria, mi va di dire anche questo. Un abbraccio e uffa, questa laringite! Riguardati.
@pendolante: lo hanno fatto! Hanno chiesto ai genitori! Ho scatenato anche un pizzichino di putiferio. 😉
@nonchiedo: non so, non so nemmeno quali motivi convengano o no. A me sarebbe piaciuto apparisse qualche rappresentante sindacale prima, a presentare, proporre, cercare coesione. Desaparecidos.
@anonimoSQ: sono indignata anche io, ma nello stesso tempo ha ragione anche ‘povna. I contrasti nella scuola sembrano insanabili. Resto comunque dell’idea anche che alzare l’orario di lavoro significherà mettere in mano i vostri figli a degli incompetenti per sei ore di più. PS: per le paperelle, dimentichi che io (e la categoria cui appartengo) giriamo sempre di schiena. 😉
@savions: mica che sei un pizzico di parte?
PPS:
GG, la simmetria E/Z non l’avevo, in effetti considerata. Mi resterebbe, comunque, l’impressione di essere osservato da sopra le spalle…
Comunque sei la Gennara + simpatica e spiritosa che conosco. Almeno consoliamoci così, nell’indignazione rassegnata (?).
A ‘povna ricorderei (lei che con l’UK ha una linea diretta) le parole famose di Churchill sulla democrazia. Un Cromwell, a loro, è bastato: noi ci siamo dovuti cuccare un Benito, come despota illuminato. Capirai…
Anonimo SQ
lois: undici anni fa e già insabbiato tutto. Non lo posso permettere, né per quello né per altri tantissimi altri pezzi. Grazie.
lanoise: tranquilla, quando le ore saranno 24 le lezione le preparerai alla scirvania fino alle 8+6. I conti tornano e io non vorrei chiosare da contessa.
murasaki: lo sciopero bianco era un po’ lo spirito del mio post. Io ne ho visto uno proclamato e cancellato; non ho visto nessuno dei sindacati coinvolgermi (e come anonimoSQ sono una tesserata); hai ragione anche sulla libertà di non giustificarsi, per carità, ma alcune situazioni sono così volgarmente palesi ( o palesemente volgari) che non gliela fo sempre a ricordarmi delle libertà.
Peraltro, quando a una riunione sindacale di due o tre anni fa, suggerimmo alla rapprensetante sindacale di trovare altre forme di lotta (al posto dello sciopero di venerdì), rispose che no, quello era e quello rimaneva. Bah.
Mi hai fatto sorridere (mi va di dirlo) ma non credo tu abbia sbagliato una virgola! Punto. 🙂
non mi posso sbagliare: far sorridere mi piace.
Mi piace moltissimo il tuo post. Hai fatto benissimo a dirlo e a spiegare certi fatti.
Anch’io non ho scioperato. Ero l’unico collaboratore del plesso. Forse non è chiaro neanche a me il danno delle 24 ore. Vedremo.
Parli di alunni con sedie… Da me li lasciamo soli in classe, quando c’è sciopero. I colleghi scioperanti non si possono sostituire, né è giusto pesare su chi non ha aderito allo sciopero. Vigila un bidello. Altrimenti che disagio è? 🙂
Certo, l’ho detto alla bidella che lo faceva. Che cascava dal pero e con tono pacato m’ha detto qualcosa che suonava come “obbedisco”. E poi come al solito sarei dovuta andare a “rompere” con chi quell’ordine aveva impartito. Auff.
Io che non c’entro nulla con il mondo della scuola ho saputo dello sciopero solo la sera, dal tiggí. Peggio dei ragazzi che non sanno di Genova. Però da profana penso che oggi abbiano imparato più di altri giorni.
brava! e, da genitore (anzi, da genitrice, come diceva l’altro dì una mia cliente), mi vergogno per i miei “commilitoni” che non parlano ai loro figli di quel che è successo.
“….uno citava la frase di un papa che diceva qualcosa a proposito di carezze ai bambini ma non ho capito di che papa stesse parlando…”
citazione di una collega laureata in scienze politiche di anni 26.
metà dei colleghi allibita, gli under trenta stanno ancora cercando il nome del papa.
volevo dirtelo, non so se tu volevi saperlo.
Ragazze, è passato mezzo secolo ! Per capirci, immaginatevi un ragazzino/a adolescente nel 1910. Ma che volete che sapesse di frasi o discorsi di un Re o simili, che so, durante le rivoluzioni del 1848 ? O della frase di Vittorio Emanule alle truppe a S. Martino prima della battaglia del ’59 ?
A una mia laureanda uscì che la prima bomba atomica l’avevano fabbricata i Tedeschi nazisti, Progetto Manhattan e Hiroshima non sapeva collocarli (licenza liceale).
Anonimo SQ
anvedi quanto sarà stato grande il telecomando nel 1910? 😉
la frase era: “cvesta sera, cvando tornate a kasa, date un ceffone ai fostri pampini e dite loro: “cvesto è il ceffone del papa””.
giusto? 😛
ammollateje ‘na pizza a ‘sti regazzini rompicojoni…amen!
@thePM: anche (anche?) la tivù hai i suoi torti; credo ti abbiano raccontato invece per filo e per segno la questione del bimbo trascinato, giusto?
@layogi: è che l’esercito degli schierati è esiguo, troppo.
@pentapata: no, forse non volevo saperlo. però so come si fa scienze politiche adesso (ne ho fatta metà). Ti possono raccontare che la diossina non fa male, lo possono fare perché davanti hanno ragazzi che non sanno cosa sia stata Seveso e io a quella lezione ho dato molto fastidio; la mia età dava fastidio.
ho letto tutti i commenti e avrei voluto il clik mi piace come su un noto socmel.
non sono maestra, professora, insegnante. ma sono stata studente presempregrata ad alcuni insegnanti e sono stata madre a confrontare professori e maestre. la cattiveria che c’hanno certi. l’ansia di emergere fra gli altri ma poco, pochissimo da insegnare.
brava tu che hai aperto spiragli.