Rotolo dalle risate o di cosa vuol dire ROFL

Siccome la sensazione della ragazza sotto la tenda del post precedente non era bella, siccome le atmosfere tese si aiutano sempre con un dono, con un atteggiamento di generosità e di apertura, siccome tali doni se fatti al forno sono la meglio cosa, siccome è l’una e mezza di notte e l’estate per me è solo notti che non si dorme, siccome duecugghiuni quanto la fai lunga che te la porti addosso sta cosa di farla sempre lunga, allora vi dico che come da copione, la commissione che ha maturato i Latintristi (ho già detto che mi mancheranno tanto?) ha mangiato a volontà, bevuto e sorriso. Il pranzo finale prescrutinio ha cementato l’idea che ce l’abbiamo fatta, ho detto loro grazie.
E mi sono rotolata, non dalle risate, ma però.

Questo è uno dei miei cavalli di battaglia di quando mi devo far perdonare di essere sta gran scassacocomeri.

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Che si fa con 3 uova, 80 gr di farina, 100 gr di lievito, 1 cucchiaino di lievito. Gli albumi vanno montati a neve, i tuorli sbattuti con lo zucchero tantissimissimo fino a raddoppiare il volume, va aggiunta farina, lievito, gli albumi poco alla volta, ho allungato con un goccio d’anice e nell’impasto ho messo la granella di pistacchi e le gocce di cioccolato. Ho infornato per 15 minuti a 170 gradi dopo aver steso l’impasto sulla leccarda del forno rivestita da carta ad hoc.

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Quando è ancora caldo va avvolto in modo che prenda la forma. Nel frattempo, a bagnomaria ho preparato la ganache di cioccolato fondente (una roba goduriosa di fondente e panna). Ho risteso il rotolo, messo le banane a rondelle sottili, coperte con la ganache, richuso il rotolo. Pensando a quanto è piaciuto (risveglia istinti fanciulli, con quegli ingredienti) ho capito cosa vuole dire ROFL.

Rotola o fottiti. E la elle? La elle non posso svelarla, mi sa.

32 pensieri su “Rotolo dalle risate o di cosa vuol dire ROFL

  1. E ci voleva proprio questo meraviglioso dolcetto godurioso, peccato essere così frana in cucina 😦
    Per la L ci rinuncio, per il dolce avrei altre opzioni 😉

  2. E bravi i Latrinisti e brava la prof. Slurp! Questo dolce ‘affogapensieri’ mi sa di terapeutico, e secondo me funziona pure 😉

  3. Gatta, quando failabrava sei brava, ma è quando sei più cattiva che sei irresistibile. IMHO [io rotolo con la versione negativa, col biscotto nero e la farcitura bianco panna, ma niente lievito, appaiati farebbero il tao delle scassacocomeri :-)]

  4. uuuh!!! il “tronco”!!! dolce della mia infanzia!!!
    a casa mia si fa co nun mix di farina e fecola, senz’anice. e si farcisce con crema di burro e cacao e alchermes. spolverizzare di zucchero a velo.

  5. l’ho sempre mangiato in versione povera del supermercato, tante volte ho letto la ricetta e nonci ho mai provato..ma prima o poi oh se lo faccio mi ci arrotolo dentro anch’io

  6. Pro lievito (100 g) lege zucchero, immagino (quello che si sbatte e se non non si sa da dove salta fuori).
    Bello, e (anice a parte!) buono, mi sa. Bene per la fine, e ora principino i divertimenti estivi! 😉

    1. L’anice è quella cosa che dove posso, metto, ma è totalmente facoltativo. Sì, zucchero. Che testa!

    1. Che la tanana col cioccolato è proprio quello che intendevo con “istinti infantili”. Ma tu hai problemi con la frutta…

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