#ioleggoperché. Cita un libro

Domenica, respiro, gioco.
Che si sposta qui da Gaber, con questo evocativo avatar se tagliato a metà, vincitore della settimana, condivisore di storie.

Io di storie ne faccio tante, ma a raccontarle non son mai stata brava.
L’unica storia che mi è durata e sta durando è l’infinito narrare dei ragazzi.

Non sto a raccontarvi la storia del perché ho io i compiti da fare, me li ha assegnati la classe seconda e tra questi c’è impastare il babà dell’Artusi. Non mi verrà mai bene, oggi sto babà. Ubbabbà, poi è na cosa seria.
Ma se solo dovesse davvero lievitare a puntino, sai che storia?

Così, per #ioleggoperché e per il gioco interblogghico, scelgo una storia vera, che vuole vedere la persona in viso e che per riuscire bene necessita di pazienza e attenzione. Come tutte le storie, credo. Come la storia delle storie.

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