Cita un libro – #ioleggoperché con auguri infiniti

Comunque la si voglia vedere, questa domenica di festa, resurrezione, rinascita, passaggio, un popolo verso la libertà (magari, e magari non un solo popolo), un uomo e basta col suo sepolcro vuoto alle spalle, non so.
Faccio gli auguri ai miei amici o solo compagni di avventura scrittura, amici hereticissimi e non.

Il tema assegnato da EFFE e dal suo gonnellino, vincitrice del gioco con cui caracolliamo felicemente verso il 23 aprile di #ioleggoperché è nientemeno che l’infinito.

Un tema che mi vede spesso uomo del Seicento, essere una gamba del compasso, per non allontanarsi mai.

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Oppure essere Roberto de La Grive, e scoprire il mondo nuovo.
Al gioco, mi si perdoni il doppione, partecipo con l’avventuriero, naufrago che non sa nuotare, alle prese con un gesuita, personaggio di un romanzo anch’esso tanto infinito.

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13 pensieri su “Cita un libro – #ioleggoperché con auguri infiniti

  1. Mi piacciono entrambe, ma la postmoderna in concorso assai di meno dell’onesto Donne, devo dire. Infiniti mondi, uno di quei concettoni che trasvolano, da ogni punto di vista, la storia dell’essere umano e dunque anche il dialogo tra le due culture, inevitabilmente.
    Io mi prendo gli auguri di buone vacanze, ça suffit. 😉

    1. La citazione da Donne è preparatoria all’affermazione del gesuita nel secondo post-it. Perlomeno le ho sentite così. Infiniti mondi, quelli aperti dalla rivoluzione scientifica.
      E per le buone vacanze, ben venga anche il mercoledì!

  2. Belle entrambe. Belle davvero. Potendo, pencolo verso Donne (ma in ciò spinta anche da un’autentica antipatia nei confronti di Eco, mi si perdoni la settarietà). Una buona domenica di festa, a tutti voi.

  3. Pencolerei per Donne anche io, in simpatia. Ma a me non sta antipatico nemmeno Eco. Ora che ci penso, ho un debole per uomini supponenti. Ma questa è un’altra storia infinita…per citare qualche nostro tema. 😉

  4. Come poeta è meglio Donne, direi, nonostante gli immortali versi di Filosofi in libertà ^__^
    Ma mi piace molto anche il gesuita di Eco (a cui, per grande fortuna del suo fegato, nessuno ha parlato ancora di multi verso, anche se l’autore, che invece ha avuto modo di sentirne parlare eccome, gli mette come una punta di sospetto tra le parole…). Davvero belle entrambe, ognuna a modo suo

  5. Belle ciascuna per il suo e belle insieme, nel contrasto tra tornare da dove si è partiti e allontanarsi verso la scoperta. Hereticissimi post-auguri 🙂

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