Collega, ti scrivo questa lettera per dirti che sul secondo pc, quello in mezzo in auletta di francese, puoi usare Chrome, Firefox e Explorer.
Io per esempio uso soltanto Firefox per abitudine. E che stamattina ho fatto un’eccezione.
Ti avviso, collega: usando Chrome per aprire la schermata di Google mail, restano memorizzati gli user name di posta elettronica, sempre che tu sappia cos’è, un user name.
Per cui, collega, restano memorizzati tutti i tentativi che fai di accedere a Google mail. Per la precisione hai tentato di scrivere 7 volte il mio cognome, con quattro varianti e un errore ortografico che quasi mi lascia presagire chi sei, collega.
Avrai scoperto però che oltre all’user name per accedere alla mia posta o ai miei dispositivi cloud, la schermata ti chiede la password. Ora che sai cos’è una password voglio immaginarti lì, fuori orario, china in quell’auletta mal arieggiata a tentare di indovinare anche la password.
Deve essere dura. Io l’ho tentata una volta sola sta porcheria e l’avevo rimossa pure, ma lui era il mio uomo e a nulla valsero i tentativi di password fatti col nome del figlio, della moglie, della città natale, colle date di nascita e di nozze palindrome fortunate, see come no, fortunatissime, si vide.
Collega, sai la mia città natale? Il mio anno di nascita? Figli e mogli qua zero, al limite il gatto. Lo sai?
Sappi che non uso il PC dell’auletta per entrare nei miei accounts, anche se all’occorrenza so gestire le impostazioni perché nulla resti del mio passaggio online.
Uso il mio smartphone e un tablet, quando c’ho voglia di rischiare di perderlo tra siffatti stron colleghi.
Collega, da oggi, 29 febbraio, roceresale (prova a scriverlo senza errori di battitura, dai prova, su) ha cambiato la password.
Con stima vai a fare in culo.
La tua animatrice digitale.
Cioè, fammi capire…vuole accedere ai tuoi dati? E per farne che? Collega guardona informatica maldestra? Mah, non si finisce mai di imparare…
Mai. E io vorrei smettere, di imparare certi lati del mondo
Urca! Spionaggio! 😡
Industriale proprio!
Eccheé?? Sei circondata dalle spie?
Io cambierei la parola spie in un’altra, molto poco politically correct
Non ha null”altro da fare? Magari preparare una lezione?
Tradizione superata, quella della preparazione 😉
A volte la realtà supera la fantasia. Che mentecatta.
Ecco, la parola giusta. Me gusta
Comprendo l’irritazione e mi associo totalmente al caldo invito che le rivolgi a fine lettera. E resto agghiacciata al pensiero dei serpenti che ti circondano anche se la loro notevole imbecillità mi rende fiduciosa che non riusciranno a prevalere ma… perché due copie del post?
La volevo in duplice copia, una per presa visione una da lasciare agli atti. Ahahaha scherzo, ero così incavolata che lo spirito della guardona imbranata si è impossessato di me e del mio wordpress. Ormai lascio, che dici? 😉
Certo che sì 🙂
Non ci posso credere, quando pensi di avere conosciuto il/la più stronzo/a c’è sempre qualcuno che ti sorprende. Ma ce l’avranno una vita questi?
Una vita infelice, questo è certo, su tali presupposti
Non c’è mai fine al peggio, persino in quei luoghi dove proprio non te l’aspetti da chi dovrebbe educare a ben altri principi.
Son luoghi umanamente deludenti, spesso, da non credere
Però! Che piccolezze…
Ma il tuo sarcasmo mi fa sbellicare 😀
Hasta la sarcasma siempre!
Ah che meraviglia! La collega mi mancava nell’elenco di chi ha finito di farsi i cazzi suoi e inizia con quelli degli altri, sia mai riposarsi. Collega demente per di più. Dimmi che almeno tu sai il perché …
No, ho fatto congetture, questo sì ma a farne mi son sentita una poveraccia come lei o il lui di chi si parla.
Riscrivo pure qui: ma che spera di trovarci? E soprattutto, questa gente insegna ai nostri figli?
Sono giorni che me lo chiedo. Cosa voleva di preciso? Ché sull’uomo la capirei pure. È un gesto che fai se sei alle strette per qualcosa, no? Boh.
Ma glielo hai chiesto?
Son senza parole. E la domanda è: perché? La gente davvero non ha niente da fare…
La stessa mia domanda. Poi quando penso alle risposte la mia mente fa associazioni con presunti candidati alla colpa e mi fermo. Non mi va. Preferisco pensare che son matta e che ho usato il browser io senza ricordamelo e digitando male più volte il mio cognome. Piuttosto che dare un volto alla cosa.
che pena….
L’idea che resta.
Basita. Concordo, certa gente non ha proprio nulla da fare ….
Se non tentar di nuocere, in qualche modo
Ma che carino. Giusto ieri mattina ho trovato la sedia del laboratorio di informatica ancora calda di qualcuno che stava stampando uno dei miei lavori 🙂
Li lasci a disposizione i tuoi lavori? O è una condivisione forzata?
Forzata. Una ladra appena uscita.
Che Miserabile! Mai usati PC scolastici, mai usarli per le proprie cose private.
qualcuno lo fa di necessità. Io ho imparato la lezioncina.