Mentre guidavo per venire qui oggi in questa clinichetta privata barocca tutta finto marmo e finto Luigi quindicesimo dove alla reception la gente salta la coda perché è gente arrogante e di modernariato e soprattutto il medico è perennemente in ritardo, in questo fiore all’occhiello della sanità privata lombarda da trafiletto di cronaca tardi anni novanta, mentre guidavo per venire qui ho scritto col pensiero un post bellissimo ma talmente bello che voi non sareste mai in grado di scriverlo un post così.
Poi uscita dalla macchina me lo sono scordato il procedere del post.
Perché i miei post sono grandi, ma di una grandezza latente.
Allora mentre aspetto il tizio della clinichetta su sta sedia che ostenta modernariato in ritardo di almeno mezz’ora volevo scriverlo sto post latente.
Poi ho aperto facebook, errore, e ho visto che il mio ex alunno Rediostar ha postato sul gruppo postumo del gruppo dei Comeback una foto grigia, triste di città e ha commentato, parafrasando una poesia che fu momento di epica di classe “piove. È mercoledì. Sono a Milano”.
E via, un bel sorriso non più latente.
Tra le sedie finte luigiquindicesimo la tivù che intrattiene gracida gli ospiti con le esclusive sull’ultimo fatto di cronaca posso fingere che sia spenta.
Latente.