“Se vuoi far piovere in questo posto basta accendere un barbecue” (cit. Papà Pig, babbo di Peppa Pig)
Strane citazioni eh, certo, non come quelle prese da libri mai letti, da canzoni mai ascoltate, da paesi mai visitati. Ma posso migliorare.
Il mese dei ponti è finito, alla riunione per materie che era il momento preposto a scegliere nuovi libri di testo dopo aver avuto due mesi per guardarli, studiarli, analizzarli, mi son sentita dire dal solito fronte di chi resiste ai cambiamenti, “direi che la scelta più oculata è quella di non fare una scelta che sia un salto nel buio, prenderci del tempo per valutare altri libri, e magari l’anno prossimo scegliere a ragione veduta”.
Non ci ho visto granché molto più, e ho detto con tono sottile “care colleghe, è la stessa vostra frase dell’anno scorso, quanto dite è quello che avreste dovuto fare entro oggi, LAVORARE, valutare altri libri per scegliere OGGI a ragione veduta”. Ma si sa, se cambi loro il libro che usavano loro all’università, poverine, come fanno.
Al che, a mezza voce dico a CrazyChild “oh se comandassi io, sta gente”. E lui mi chiosa “sì diceva così anche Mussolini, del resto leone come te”. “Non è bello che mi paragoni a Mussolini, però.” E lui chiosa ” il paragone è un complimento che faccio a Mussolini, non a te” … Ah, allora…
Oggi, 30 aprile è la giornata internazionale Unesco del jazz.
E io il jazz lo amo, anche se di solito si canta che le donne odino e non capiscano il jazz. Per questa giornata sto sfoderando disimpolverando i ricordi di un ovviamente caldo luglio a New York. Appena arrivata, un jet lag da farmi cadere la testa nel piatto della cena, che a New York c’era il ginger dappertutto, anche nelle cozze, e prima di New York ginger era un bicchiere con una bevanda rossa e pizzicosa di zucchero sulle labbra. Appena arrivata, uno dei sacri templi di quella musica da uomini, quasi spingersi in bus verso Harlem, quasi la sera sapeva di sciroppo d’amarena sulla pelle e sulle note.
A New York tutto fu bello e vissuto, prova ne è che non ho foto perché spesso quando vivevo non fermavo immagini, anche i ricordi, oggi, sono belli e vissuti.
Perché a farci pace col passato si ha la testa piena di sax che spingono, e spazzole spazzole sui piatti.
Del resto “la vita è un po’ come il jazz, viene meglio se si improvvisa” (cit. George Gershwin).
Strane citazioni eh, certo, non come quelle prese da libri mai letti, da canzoni mai ascoltate, da paesi mai visitati. Non ho alcuna intenzione di migliorare.