Il mio primo albero di Natale, dopo otto anni in questa casa.
L’atmosfera era giusta, ieri. Nelle casse Bob Dylan, insieme a Joan Baez nel 1964. Quella voce inimitabile del menestrello di Duluth. Così con il filo delle lucine cinesi in mano mi accorgo che oggi non c’è neve ma ce n’era tanta, sulla strada per Duluth. Una strada bellissima, guidata bene. La neve.
E mentre sto sulla strada per Duluth infilo le lucine nella spina e perchèdiamineogginon vannocheieriinvecesì. E le tiro, e le smanazzo (with God on our side) E mentre sto sulla strada per Duluth, in due secondi ieri ho visto le lucine cinesi che schizzavano sul pavimento. E io ferma, con una mano ferma, pulsante. Un attimo a capire che ho preso la scossa. Tutta la sera col dito rigido e i brividi. E con Silvestro che poi controlla che c’è un filo scoperto tra le lucine e dice ma tudevistareattenta, tu.
Oggi, ho cambiato le lucine, le ho comprate nuove, con campanelle e fiocchi rossi. Oggi dopo l’illuminazione (con me servono sempre le maniere un po’ forti) sulla strada per Duluth, cambio anche strada. Il lago odora di neve e le Alpi Piemontesi hanno voglia di ricevere, come me.