La storia siamo noi e le di lei tragedie, davanti alle quali più nessuno è incolpevole…
E poi la storia dentro di noi, davanti alla quale ce la vediamo, per fortuna, solo noi.
Poiché la Fallaci non è personaggio che amo, doveroso spiegare che questo libro lo lessi a dodici anni, ne rifeci il verso in un tema di quarta ginnasio che ci presi pure otto in italiano tanto era premiata la retorica; meno doveroso dire che certe telefonate lontane a volte si devono fare fuori dalle pagine dei libri laddove le ideologie se ne vanno in Affanculìde parecchio rapide pure.
Il senso di colpa è lo splendido tema decretato dalla vincitrice della settimana wolkerina, che non sa che potrei scriverci un’enciclopedia, con voci di pessimo spessore.
E che il senso di colpa che in letteratura mi ha appassionato e affascinato di più è quello al limite del mai pentimento di Humbert con la sua Lolita, con il quale decido di gareggiare, alfine.
Per le regole, che settimana prossima avranno dei cambiamenti bussate a ‘povna, inventrice del nostro gioco. E ci avviciniamo sempre più al 23 aprile e a #ioleggoperché
E meno male che alla fine vai su Lolita, grandissima scelta e declinazione perfetta della perfezione di quel senso di colpa che si usa per autoassolversi. Perché passare da Montale alla Fallaci, viceversa, non importa a quale età, resta peccato mortale.
Ne ero pienamente consapevole, eh, del peccato mortale. Mo’ c’ho un altro senso di colpa… 😉
???
Mi stavo autoassolvendo, come Humbert.
Affanculide è bellissimo, sa tanto di epica e tragedia, tipo Ifigenia in Affanculide.
Luogo che mi sentirei di consigliare a certuni e spesso, con volo low cost. Fornisco guida con cartina, pure. 😉
Sappiate entrambe che dopo l’immagine di Ifigenia in Affanculide non riuscirò mai più a pensare a Lolita senza ridere…
Mi sembra che il senso di colpa sia femmina e l’autoassoluzione sia maschio…o sono pazza?
Non ci ho pensato in questi termini, in effetti.
Secondo me il senso di colpa è veterotestamentario e l’assoluzione (auto o meno) molto cattolica.
Magari!
Molto vero.
Ciao, in velocità solo per dirti che manca il link al sito ioleggoperché!
Mi pareva eh che non la facessi tutta giusta. Corro e grazie
Ho qualche rimorso ma il senso di colpa non lo pratico più. Ne ho fatto indigestione nei miei primi quarant’anni… mi dispiace per i veteroquelchevuoi ma sono splendidamente mitridatizzata 😀
Che ne dici di darmi lezioni private? Pago in dolci fronte lago 🙂
Volentieri 🙂 tieni presente che sono stata agevolata assai da un passato vetero cattolicissimo di cui mi sono spogliata come di una pelle di serpente. Il mio senso di colpa è rimasto tutto lì, nelle squame.
Decisamente tra le tre proposte hai scelto la più bella!
Però, anche Montale aveva la sua innegabile forza…
Quella che mi fa pensare di più, sicuramente.
Ah, questi meravigliosi valzer del coccodrillo ^__^
Citazione davvero perfetta, da incorniciare prima di strozzare chi la pronuncia.
Strozzi me o Humbert? 😉
Ma sai che Lolita non mi è piaciuto per nulla? Ero lì, quest’estate, che lo leggevo e pensavo: “ma io devo essere veramente ignorante, tutti a dire che libro splendido che libro splendido e a me stanno venendo due pampine… “
Partendo dal fatto che non è obbligatorio che un libro piaccia, sei la prima persona che conosco in effetti a dirmi questo di Lolita. Ma l’immagine delle due pampine mi piace un sacco, posso rubartela?