una scontrosa grazia

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore…

Che piazza Unità d’Italia è una delle più belle della penisola, respiri a fondo, l’azzurro ti entra alle narici e parti, sei già in mezzo alle vele di Barcola. Lo sapevo già.

Che l’amicizia è il valore che resta, che nasce in mille modi, che ti vedi la prima volta ed è come fosse da sempre, che le donne siano il sorriso del mondo, che quello di una bimba bionda dagli occhi di gatto sia il dove passano le rondini. Lo immaginavi già ma viverlo è un bene pungente.

Che i ciàlzons, il cotto a vapore, la pinza a colazione, il frico, il tocai che non lo chiami più così, che il Friuli fu un’altra delle terre promesse mai mantenute te ne fotti perché la terra dei padri non ci vai più con e se i padri hanno tradito. Ci vai ed è terra di madri. Meglio.

Che Trieste Saba ci aveva messo il “se” ma ho conosciuto solo gente che dice ci ho lasciato il cuore, togli il se, togli il ma, piace ed ha una scontrosa grazia. Mi somiglia se non fosse che la grazia dove diamine l’ho messa la grazia. A spasso con Joyce.

Ed eccole. L’austroungarica, l’argentina, la scontrosa, la siculoemiliana. In un abbraccio che non dimenticherò col primo mare dell’estate, che lo devi segnare il momento dell’acqua fredda sulla pelle che non vuole svernare.

Trieste ha una scontrosa grazia sì ma anche Sistiana, Palmanova, Udine, Visco (sì sì anche Visco alias Wolvesass) , son state qualche giorno cantuccio alla mia vita pensosa.

20 pensieri su “una scontrosa grazia

  1. Liz… mi hai fatto commuovere…mi manchi già. Tanto.
    Che mio figlio, tornato poco fa, cotto di sonno si è guardato in giro e mi ha detto “Liz è già andata via??? … peccato….” . Già, peccato… pochi giorni volati via. Ma hanno battezzato un inizio bello, di estste e di amicizia. Donne vere. ❤

  2. @stravagaria grazie. e sbirciare da un blog è il primo passo per questi incontri
    @ilmondoatig cultura, bellezza, amicizia, mi pare un ottimo tris
    @pm next time 🙂
    @michi ies minkia ies claro che ies
    @blu: verissimo, luminosi

  3. Bene, cara “tuj-e” (gatta in friulano), ci provo ancora a scrivere in questo blog, sperando che le mie parole non si perdano come le altre, volate chissà dove… magari perse in mezzo qualche campagna tra Varese e la bassa friulana.
    Conoscerti è stato un regalo, di quelli che uno non si azzarda mai a chiedere, nemmeno a Babbo Natale. E’ stato come un colpo di fulmine per me (non credo che questa frase sia soltanto usata per gli innamorati, vero?). Ho sentito come se tu ci fossi stata nella mia vita da sempre, da una vita, appunto. E ho sentito che le parole fluivano, rapide, sincere, e che il tempo, tra noi amiche, faceva degli scherzi, perché scappava via nel miglior dei momenti.
    Spero rivederti per condividere altre emozioni, altri posti, altri prosecchi, altre cene, altre storie. Nel frattempo, come hai detto tu, si costruisce con le parole-mattoni, parole uniche, sai? Si, perché con questi mattoni fatti di lettere, non si alza un muro ma si realizza un ponte.
    Grazie, Gennara. Ti abbraccio forte. Ceci

    1. che bella immagine Ceci, parole mattone che realizzano un ponte. anzi, nessuna immagine, ma una bella realtà.

  4. prima o poi me la regalerò Trieste, per ora mi sono “fermata” a Venezia, ma quel profondo, un po’ slavo Nord mi attrae incredibilmente, forse in una vita precedente ero triestina, amica di Svevo magari

    1. regalatela assolutamente. a me è rimasto il desiderio ora di un autunno in Carnia. se solo si potesse seguirli tutti, i desideri e le vite precedenti…

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