#ioleggoperché e faccio leggere perché così magari Pà non lo ammazziamo più.
Potrei raccontarvi di un mercoledì sera in cui vento e stelle lagheggiavano e largheggiavano sulla testa della prof e dell’ex alunno, quello che è accorso all’sms “scendi, recital su Pasolini” “arrivo, così ho la scusa per parlare un po’ con lei”. Camminavano di notte, e si sentivano affini.
C’è una lettera luterana tra loro, per sempre.
In questi momenti, il gioco è necessario.
Ed eccomi, a tema libero, seguendo le regole scritte qua, rimettermi al giudizio di Murasaki, nella partecipazione agli eventi di #ioleggoperché
Bello avere spiriti affini che corrono agli sms.
Ps. Messenger abortisce la mia risposta al tuo ultimo messaggio. Riproverò o ti rispondo altrove 🙂
È perché a vent’anni hanno quel coraggio.
le regole del gioco sembrano un po’ un tuo post: sembra tutto chiaro finché capisci che non ci hai capito niente 😀
Fa niente. Partecipa lo stesso! (I miei post sono diretti da roy andersson, te lo dico)
@Dantès: Le regole del gioco si sono dovute adattare in corsa perché a una modifica inserita collegialmente si è soprascritta una in autonomia del giudice della terza settimana che però, per una serie di ottime ragioni, non convinceva il comitato. Di qui la necessità di mediare tra le richieste e la necessità di mantenere la fisionomia del giochino così come era stata pensata (e presentata, anche a #ioleggoperché network).
@RS: e come lo sapevo, che citavi per primo PPP!
E come lo sapevo che lo avresti immaginato!
E come son contenta che l’hai citato. Che mancava proprio.
Non potevo che partire da lui.
PPP: non ne ho letto altro che brani sparsi, ma ho apprezzato molto i suoi film, vale lo stesso?
Certo che vale! Tantissimo!
di ppp è stata la mia prima citazione sul wall. ah, che ricordi. 😉
Ecco vedi, le cose che abbiamo in comune…
…sono 4850… (cit.) 😉